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A CHI IMPIANTO L'ICD?

Stratificazione prognostica nel paziente candidato ad impianto di defibrillatore automatico (ICD) per insufficienza cardiaca e FE ridotta.

L’approccio al paziente candidato all’impianto di ICD prevede una valutazione multiparametrica: da un lato vanno considerate, quali elementi “a favore”, le indicazioni espresse dalle Linee Guida delle Società Europea ed Americana di elettrofisiologia ed elettrostimolazione che si basano sui parametri quali: frazione di eiezione (FE) del ventricolo sinistro e classe funzionale NYHA e, dall’altro, vanno valutati, quali elementi ”contro”, le comorbilità, le possibili complicanze infettive ed i potenziali malfunzionamenti dei sistemi ICD. Infine, pesano sulla decisione alcune osservazioni che derivano dall’analisi dei grandi trial pubblicati (Figura 1). A. Moss e coll ad esempio, analizzando i dati dei principali studi di prevenzione primaria con ICD, hanno evidenziato come il beneficio dell’ICD non sia così evidente quando la FE è >30% (Figura 2). Da qui la necessità di una stratificazione prognostica che vada al di là della semplice FE e classe NYHA ed abbia “finalità conoscitiva” nei pazienti in cui l’indicazione all’impianto di ICD è di classe I e, per contro, “finalità operativa” nei pazienti in cui l’indicazione all’impianto è di classe II ed in tutti i casi in cui il clinico ritenga opportuno un approfondimento diagnostico. Dal canto suo, la FE come parametro predittivo presenta...continua a leggere
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