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Protezione massimale

I sistemi di protezione per angioplastica dei graft venosi possono ridurre efficacemente l’incidenza di MACE e la mortalità. 

La chirurgia coronarica mediante by-pass con vena safena (SVG) è limitata dal processo aterosclerotico che si manifesta a livello degli stessi by-pass; a 10 anni dall’intervento, infatti, circa la metà dei dotti venosi sono significativamente malati o addirittura occlusi. Nella maggior parte dei pazienti, per la rivascolarizzazione di questi vasi si preferisce optare per il trattamento percutaneo piuttosto che chirurgico in quanto quest’ultimo è legato all’incremento dei rischi associati alla ripetizione della procedura di by-pass. Tuttavia, se confrontiamo il trattamento percutaneo dei graft venosi con il trattamento percutaneo di arterie coronariche native notiamo un incremento del tasso di morbidità e di mortalità del primo rispetto al secondo. Questo, nella maggior parte dei casi, è dovuto all’embolizzazione distale causata da materiale trombotico proveniente dalla placca ateromasica, fenomeno conosciuto come “no-reflow”. Un’embolizzazione distale consistente che si verifichi durante un trattamento percutaneo coronarico rappresenta una complicanza relativamente rara ma che si può manifestare nel 15-20% delle angioplastiche effettuate sia nei SVG che nelle lesioni di arterie coronariche native, soprattutto se contenenti trombi e...continua a leggere

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