Nell'auditorium del centro congressi di Firenze, stracolmo in occasione di una sessione plenaria di Conosce e Curare il Cuore, se lo chiede provocatoriamente Gianfranco Sinagra, del Dipartimento Cardiovascolare degli Ospedali Riuniti di Trieste. Introduce Mario Marzilli, ordinario di Cardiologia di Pisa, che dice che lo studio COURAGE chiarisce molto bene come il 38% dei pazienti dello studio, sia sottoposti a rivascolarizazione che in terapia medica ottimale, ad 1anno, vanno incontro a ricorenza di angina. Huston....abbiamo un problema!! Prende la parola Sinagra e dice: "come è possibile che in epoca di splendore della rivascolarizzazione ci sia ancora il problema del angina cronica?". Due riferimenti: linee guida del 2006 sulla angina stabile dell'ESC e le linee guida sulla rivascolarizzazione del 2010 sempre dell'ESC: tali linee guida affrontano il tema cardiopatia ischemica in modo semplicistico indicando trattamenti farmacologici con farmaci cardine come beta bloccanti e calcio antagonisti e indirizzano alla rivascolarizzazione in caso di insuccesso nel controllo della prognosi e dei sintomi per risolvere il problema. La realtà è molto diversa e il COURAGE ha evidenziato che in una parte dei casi la cardiopatia ischemica cronicizza, indipendentemente dalla soluzione terapeutica utilizzata. Nel COURAGE la terapia era effettivamente ottimizzata ma a 36 mesi di follow up non solo non era differente...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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