Il rischio di eventi CV nei pazienti affetti da fibrillazione atriale (FA) è decisamente elevato e lo studio ACTIVE I ha voluto verificare il ruolo di irbesartan nel ridurre tale incidenza di eventi in 9.016 pazienti con storia di fattori di rischio per stroke e pressione arteriosa sistolica di almeno 110 mmHg. I soggetti arruolati nello studio hanno ricevuto irbesartan portato al dosaggio target di 300 mg/die o placebo in modo randomizzato, controllato ed in doppio cieco. Gli stessi pazienti sono stati anche arruolati in uno dei due trial clopidogrel+aspirina versus aspirina da sola o versus anticoagulante orale. End point primario era l'incidenza di stroke, infarto miocardico o morte per cause cardiovascolari. End point secondario il composito del primario più le ospedalizzazioni per scompenso cardiaco. I pazienti arruolati sono stati seguiti per 4,1 anni e la riduzione di...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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