Sulla base delle osservazioni epidemiologiche sono state costruite le cosiddette carte del rischio che sono strumenti utili per definire la prognosi da un punto di vista cardiovascolare in un determinato soggetto. Le carte del rischio (o il loro equivalente calcolo con algoritmi specifici) non può però permettere di valutare l’utilità ed il tipo di intervento più adeguato per modificare tale prognosi. L’intervento viene invece definito dalle linee guida o consensus, nelle quali vengono indicati gli obiettivi più appropriati per ogni tipo di fattore di rischio (o di paziente). Questi obiettivi terapeutici nascono da evidenze cliniche ottenute nel corso degli studi clinici controllati. In questo contesto, gli studi hanno portato a far considerare le statine come farmaci di prima scelta non solo per l’ipercolesterolemia, ma in generale per la prevenzione cardiovascolare, ivi compresa quella cerebrovascolare in prevenzione secondaria. Gli stessi studi aprivano anche altre problematiche, in particolare rendevano attuale chiedersi quali fossero i valori di colesterolo da considerare meritevoli di trattamento e se le azioni benefiche delle statine fossero da ascrivere alla sola...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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