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Una pietra miliare

Le implicazioni dello studio ASCOT sono destinate a modificare l’approccio terapeutico nei pazienti ipertesi a rischio CV. 

Il razionale della terapia d’associazione consiste nella somministrazione di molecole chimiche dotate di meccanismi d’azione diversi in grado di agire sia in modo sinergico che complementare, utilizzando dosi minori dei singoli farmaci, con un beneficio in termini di compliance e tollerabilit‡ da parte del paziente, grazie al minor numero di effetti collaterali. La terapia d’associazione pi_ tradizionalmente usata e raccomandata dalle linee guida americane Ë quella costituita da un beta-bloccante ed un diuretico, sia per l’efficacia terapeutica che per i bassi costi. Tuttavia, si Ë ormai concordi nel ritenere che il trattamento dei pazienti con ipertensione arteriosa debba essere finalizzato non solo alla riduzione dei valori di pressione arteriosa ma anche e soprattutto al “trattamento” del paziente iperteso nella sua globalit‡. E’ per questa ragione che l’impiego dell’associazione tradizionale beta-bloccante + diuretico, dotata di effetti metabolici sfavorevoli, viene, nella pratica clinica, sempre pi_ soppiantata dall’utilizzo dei nuovi farmaci antipertensivi, dotati di effetti metabolici favorevoli o almeno neutri. Lo studio ASCOT ha dimostrato, in maniera inequivocabile, ciÚ che le scelte terapeutiche adottate nella...continua a leggere

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