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Nell'insufficienza cardiaca cronica non si hanno vantaggi dalla monitorizzazione del NT-proBNP
Fonte: American College of Cardiology, 60° Scientific Session 2011, New Orleans.

I livelli ematici di NT-proBNP aumentano durante un episodio di insufficienza cardiaca. Nello studio danese presentato oggi all'ACC 2011 l'uso di questo biomarker non ha trovato beneficio clinico per individuare e monitorare i pazienti ad alto rischio con insufficienza cardiaca cronica. Lo studio ha valutato se il decorso clinico poteva essere migliore nei pazienti con insufficienza cardiaca e classificati ad alto rischio a causa di elevati livelli di NT-proBNP. Un valutazione secondaria è stata quella di confrontare la prognosi per i pazienti trattati presso centri per l’insufficienza cardiaca (HFC) rispetto al trattamento seguito da medici di medicina generale (MMG). Quasi la metà (18) dei 40 centri per l’insufficienza cardiaca del sistema sanitario nazionale danese ha partecipato allo studio. "Gli HFC attualmente non stratificano i pazienti in base al rischio perché la società danese di Cardiologia segue una politica che indirizza tutti i pazienti con insufficienza cardiaca verso un HFC" ha dichiarato Morten Schou, cardiologo dell’Hillerod University Hospital, Danimarca, coordinatore dello studio. "Vogliamo continuare a trattare i pazienti che rimangono sintomatici, ma la questione è se i pazienti che sono considerati stabili debbano rimanere in carico ad un HFC o passare alla cura del MMG". Un totale di 1.120 pazienti clinicamente stabili sono stati...continua a leggere

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