“Lower is better”. CosÏ titola la diapositiva conclusiva della presentazione dello studio IDEAL (Incremental Decrease in clinical End-points through Aggressive lipid Lowering) fatta da Terje Pedersen, dell’Ulleval University Hospital di Oslo in Norvegia, all’ultimo Congresso dell’American Heart Association, tenutosi a Dallas lo scorso Novembre e cosÏ titola anche l’editoriale che ha accompagnato la pressochÈ contemporanea pubblicazione dello stesso studio su JAMA (JAMA 2005; 294: 2437-2445). Il “lower” che ancora una volta Ë risultato pi_ vantaggioso Ë quello del colesterolo LDL, ottenuto con un regime terapeutico a base di statine ad elevato dosaggio, confrontato con un regime terapeutico con statine a dosi convenzionali. Il razionale dello studio ha le sue radici nei risultati degli studi precedenti, in particolare quelli prodotti negli ultimi anni e nelle loro ricadute sulla pratica clinica. Si parte, infatti, dall’osservazione che, dopo la pubblicazione del 4S (Scandinavian Simvastatin Survival Study), la statina pi_ comunemente impiegata nel Nord Europa, in pazienti con coronaropatia, risultava essere la simvastatina al dosaggio di 20 o 40 mg/die, che Ë pertanto il regime terapeutico di riferimento con il quale si va a...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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