Se Sir Charles Darwin avesse potuto assistere all’incredibile evoluzione che i defibrillatori automatici impiantabili (ICD) hanno compiuto in soli 30 anni di vita, con buona pace dei creazionisti più irriducibili, avrebbe sicuramente evocato anche per loro la teoria dell’evoluzione della specie. Un’evoluzione, questa, basata non certo su una selezione naturale bensì tecnologica ma così accelerata da offrire a noi moderni cardiologi, ogni anno, dispositivi sempre più longevi ma sempre più piccoli, più affidabili ma anche più sofisticati e, soprattutto, sempre più arricchiti con funzioni diagnostiche e terapeutiche che vanno ormai ben al di là della semplice prevenzione della morte improvvisa aritmica per cui erano nati. In questa feroce, ma sana, competizione industriale tra le case...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
VISUALIZZA VERSIONE COMPLETA