L’uso degli antialdosteronici può essere prezioso nel paziente con scompenso cardiaco, riducendo sintomi, ospedalizzazione e mortalità. La compliance, tuttavia, rimane un grosso problema per l’intera classe di farmaci, specie quando questi vadano inseriti, come accade nel paziente scompensato, in un contesto politerapeutico. Al fine di valutare questi aspetti, è stato investigato il registro del Quebec, relativamente ai pazienti con scompenso cardiaco noto. L’aderenza al trattamento è stata comparata a quella per gli ACE-inibitori, i beta bloccanti e gli ARB. Sono stati individuati 82.018 pazienti con scompenso cardiaco. Il 59.9% usava un ACE-inibitore, il 59.5% un beta bloccante, il 28.4% un ARB, il 15.1% lo spironolattone. L’incidenza di iperkaliemia (3.3% versus 1.4%) e ginecomastia (1.8% versus 0.7%) era più elevata in presenza di spironolattone versus assenza del medesimo...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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