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La prevenzione del danno renale nel diabete mellito tipo 2: non è mai troppo presto

Diabete, ipertensione e danno renale costituiscono un cocktail ad alto potenziale di rischio CV. Risultati brillanti, nello studio BENEDICT, per l’associazione trandolapril e verapamil. 

La nefropatia diabetica rappresenta la prima causa di insufficienza renale cronica terminale nella maggior parte dei paesi sviluppati. In oltre l’80% dei casi il danno renale si sviluppa in pazienti con diabete mellito di tipo 2. Non sorprende, pertanto, che numerosi studi abbiano affrontato il problema della prevenzione secondaria del danno renale o del rallentamento della progressione di un danno renale già instaurato. Risultati particolarmente incoraggianti sono stati osservati in diabetici microalbuminurici o con nefropatia conclamata utilizzando farmaci in grado di inibire, a livelli diversi, il sistema renina angiotensina (ACE-inibitori ed antagonisti del recettore della agiotensina II). L’utilizzo di questi farmaci, infatti, ha dimostrato di poter ridurre significativamente il passaggio dalla fase della nefropatia incipiente, caratterizzata dalla presenza di microalbuminuria, a quella della nefropatia conclamata, così come di rallentare la progressione del danno renale in pazienti con nefropatia diabetica clinicamente manifesta. Fino alla pubblicazione dello studio BENEDICT (BErgamo NEphrologic DIabetes Complications Trial), molti aspetti relativi alla possibilità di...continua a leggere

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