L’ipertensione arteriosa rappresenta, ancora oggi, uno dei principali fattori di rischio per diverse condizioni patologiche quali l’insufficienza cardiaca congestizia, l’ictus nelle sue differenti presentazioni cliniche, la cardiopatia ischemica aterosclerotica e l’arteriopatia periferica. A conferma di ciò è utile ricordare che nei pazienti di sesso maschile il rischio relativo associato allo stato ipertensivo si raddoppia per la malattia aterosclerotica coronarica, si quadruplica per lo scompenso cardiaco congestizio, ed è pari a 3.8 per l’ictus. Di recente, è stato riportato che oltre il 35% di tutti gli eventi cardiovascolari su base aterotrombotica è da attribuire all’ipertensione. Ne consegue che livelli elevati di pressione arteriosa producono un impatto socio-economico notevole sia in termini strettamente assistenziali (quantità e qualità della vita), sia in termini di assorbimento di risorse economiche. Ciò acquista maggiore rilevanza clinica e sociale se si pone l’attenzione sui dati epidemiologici europei e nazionali; in Italia, infatti, un adulto su cinque è affetto da ipertensione arteriosa con un trend in continua ascesa per...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
VISUALIZZA VERSIONE COMPLETA