Ormai è ampiamente assodato che le malattie cardio-cerebro vascolari sono strettamente correlate agli stili di vita ed ai fattori di rischio, in larga parte modificabili e da tempo ben noti, che sono in grado di spiegare la maggior parte degli eventi maggiori, sia fatali che non, che si possono verificare nell’arco della vita. Tutte le linee guida per la prevenzione del rischio cardiovascolare, oltre all’approccio farmacologico, sottolineano ed enfatizzano l’importanza delle misure non farmacologiche in grado di ridurre, in alternativa, nelle forme più lievi o in associazione alla terapia nelle forme più conclamate, l’effetto dei principali fattori di rischio. Queste misure non farmacologiche sono essenzialmente: la sospensione del fumo, l’alimentazione corretta, il consumo moderato di vino e l’attività fisica. È noto che un intervento efficace in questo settore presuppone l’utilizzo combinato di numerose risorse provenienti da figure professionali differenti, mediche e non mediche, l’utilizzo di sistemi di valutazione validati e riproducibili, in larga parte non ancora standardizzati su larga scala ed una misura dell’efficacia dell’intervento con “end point” misurabili come si fa per la terapia farmacologica. I pochi studi che sono stati...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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