Nella terapia dello scompenso cardiaco l’impiego dei ß-bloccanti, degli ACE-inibitori, dei diuretici e dello spironolattone è ormai codificato in tutte le linee guida nazionali ed internazionali. Le esperienze nella pratica clinica quotidiana dimostrano, però, un sottoutilizzo di tali farmaci, in particolare dei ß-bloccanti e dello spironolattone che, spesso, sfuggono alla prescrizione routinaria in questo tipo di pazienti. Nel registro dello studio SOLVD, 6.000 pazienti con scompenso cardiaco sono stati seguiti dal 1986 al 1989. I dati dimostrano come diuretici e digitale siano molto usati in questa tipologia di pazienti e, al contrario, sia molto bassa la percentuale di pazienti che assumevano ß-bloccanti (Tabella 1). In un recente studio che ha coinvolto una popolazione di 3.121 pazienti, sono state osservate le modificazioni della terapia per lo scompenso nel periodo 1996-2000 (Tabella 2). I risultati hanno evidenziato come vi sia stato, nel periodo di osservazione, un discreto incremento nell’uso di molti farmaci ed, in particolare, dei ß-bloccanti anche se l’aspettativa dei ricercatori prevedeva un deciso incremento d’uso soprattutto di questa classe di farmaci, considerato che il loro impiego iniziale era alquanto basso. Questi dati sono stati...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
VISUALIZZA VERSIONE COMPLETA