Dovrebbe essere noto a tutti i clinici che alcuni tra i β-bloccanti di prima generazione, sebbene siano molto utili nel ridurre la pressione arteriosa, possano presentano effetti controversi, se non francamente deleteri, nel contesto della sindrome metabolica e non solo, in ragione della loro scarsa “cardioselettività”. In un lavoro recentemente pubblicato su J Hypertension è stato valutato l’effetto sulla funzionalità renale di un β-bloccante cardioselettivo rispetto ad atenololo, β-bloccante di prima generazione, non cardioselettivo, in un modello animale di nefropatia diabetica. Nello studio sono stati posti a confronto i risultati del trattamento in topi Zucker sia obesi che normopeso. Dopo sei mesi sono stati valutati i seguenti parametri: pressione arteriosa, insulina circolante, trigliceridemia, colesterolemia totale, glicemia, clearance della creatinina e proteinuria. Si è inoltre proceduto alla valutazione...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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