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Telecardiologia: ricoveri per scompenso sotto controllo

600.000 pazienti in Italia. Il 30% ritorna in ospedale entro 90 giorni dalla dimissione. La soluzione si trova a domicilio del paziente. 

Lo scompenso cardiaco è una sindrome clinica complessa associata ad un’elevata morbilità e mortalità, che ha avuto negli ultimi anni un aumento d’incidenza. La cardiopatia ischemica ne è la causa principale e nei 2/3 dei pazienti la disfunzione ventricolare sinistra è dovuta ad un pregresso infarto del miocardio. Nei rimanenti casi è dovuta a una cardiopatia di natura non ischemica, secondaria a cause identificabili (ipertensione arteriosa, valvulopatie, miocardite, abuso di alcool, patologie tiroidee) o primitiva (cardiomiopatia dilatativa idiopatica). Nel 2003 negli Stati Uniti d’America, sono stati stimati circa 5 milioni di pazienti affetti da questa sindrome, con circa 600.000 nuovi casi all’anno. Ne è affetta l’1-2% della popolazione generale, con picchi che raggiungono circa l’11% nella popolazione oltre gli 85 anni. Si tratta di una patologia prevalentemente dell’anziano e l’età media del paziente affetto è, infatti, 74 anni ed in Italia colpirebbe una popolazione di circa 600.000 abitanti. La prognosi è infausta e a cinque anni dalla diagnosi la mortalità è approssimativamente del 50%, con frequenti riacutizzazioni che costringono i pazienti a ricoveri ospedalieri, con una elevata incidenza di morte...continua a leggere

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