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Nella pratica clinica si praticano ancora troppe rivascolarizzazioni delle arterie occluse in pazienti stabili
Fonte: Arch Intern Med 2011.

Nonostate i dati fossero semplici e e le linee guida chiare i medici negli Stati Uniti non sembrano avere adottato i risultati dell'Occluded Arteria Trial (OAT), un studio che dimostra che lo stenting in arterie occluse dopo un Ima in paziente stabile non riduce il rischio di morte,re infarto o insufficienza cardiaca, se confrontato con la terapia medica ottimale. I ricercatori di questo studio pubblicato su Archives of Internal Medicine hanno segnalato che i medici continuano ad intervenire su arterie occluse forse perche c'è una convinzione che un'arteria aperta è meglio di un'arteria chiusa; tale concezione aggiunta all’aspettativa da parte del paziente del beneficio nel riavere un’arteria aperta rendono difficile cambiare la pratica clinica. In un editoriale che accompagna lo studio si concentra l'attenzione sulle procedure di assistenza sanitarie che aumentano i costi per il sistema senza mostrare alcun beneficio chiaro. Gli investigatori OAT avevano randomizzato 2166 pazienti stabili con totale occlusioni del vaso a PCI di routine più stenting + terapia medica ottimale (n = 1082) o terapia medica ottimale da sola (n = 1082.) Al follow-up l’end point composito di morte, reinfarto  e insufficienza cardiaca non presentava differenze significative fra il gruppo PCI e il gruppo terapia medica ottimale. I risultati dello studio vennero successivamente inclusi nelle linee guida del 2007...continua a leggere

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