L’insulino-resistenza si definisce come la ridotta sensibilità dei tessuti all’azione dell’insulina, cui consegue un aumento delle concentrazioni plasmatiche dell’ormone. Essa rappresenta il comune denominatore di patologie diverse come l’ipertensione arteriosa, le dislipidemie, il diabete mellito e l’obesità, caratterizzate tutte da un aumento della morbidità e della mortalità cardiovascolare. Inoltre, è emerso che l’insulino-resistenza non può essere considerata esclusivamente un’alterazione metabolica ma un vero e proprio fattore di rischio cardiovascolare indipendente. Si ipotizza che nel soggetto normoteso l’iperinsulinemia determini una attivazione simpatica che ne modula l’effetto metabolico, mentre nel paziente iperteso o con familiarità ipertensiva, la disregolazione della risposta riflessa simpatica determina un abnorme aumento del tono simpatico che antagonizza marcatamente l’effetto metabolico dell’insulina, creando l’insulina-resistenza metabolica. Questa conclusione attribuisce alla predisposizione all’ipertensione il ruolo di causa dell’insulino-resistenza che si può riscontrare in circa il 60-70% dei pazienti ipertesi, ma non chiarisce se a sua volta questa anomalia del metabolismo può contribuire allo sviluppo o alla progressione dell’ipertensione o...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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