Queste sono le conclusioni a cui sono arrivati i ricercatori coordinati dalla dott. Lutgarda Bozzetto dell’Università Federico II di Napoli. Considerando che il diabete di tipo 2 è associato ad anomalie aterogenetiche correlate alla concentrazione ematica delle lipoproteine postprandiali ricche di trigliceridi i ricercatori hanno voluto valutare se l'ezetimibe, inibendo l'assorbimento intestinale del colesterolo, influenzi le particelle di chilomicroni sia a digiuno che dopo un pasto standard. Sono stati arruolati 15 soggetti con diabete di tipo 2 e ipercolesterolemia e assegnato in modo casuale per 6 settimane un trattamento con ezetimibe 10 mg + simvastatina 20 mg (EZE + S) o placebo + simvastatina 20 mg (P + S) e, dopo un periodo di 6 settimane di wash-out, i soggetti sono passati all'altro trattamento. Alla fine di ogni periodo sono state dosate le concentrazioni ematiche dei lipidi, delle...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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