L’ossigenazione veno-venosa extracorporea (ECMO) è molto utile nei pazienti affetti da insufficienza respiratoria che non rispondano alle terapie convenzionali. Malgrado tale riconosciuta utilità, la tecnica ha ancora molti limiti, soprattutto legati alla “ipossiemia refrattaria”. In un interessante lavoro, degli autori italiani hanno testato la possibilità che la riduzione dell’output cardiaco sia utile nell’ottimizzare la risposta all’ECMO in pazienti con ipossiemia refrattaria. Tre pazienti con tale grave condizione respiratoria in corso di ECMO e con elevato output cardiaco (>7 L/min) sono stati trattati con un bolo e.v. di esmololo, titolato fino ad una SpO(2) >92%. L’esmololo è risultato benefico e privo di effetti collaterali. La PaO(2) aumentava da 54 a 90 mmHg, da 50 a 94 mmHg, e da 49 e 66 mmHg durante le prime 12 ore nei tre pazienti. Pertanto, tale approccio...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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