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Telecardiologia post-UTIC: un servizio “ad hoc” per ogni coronaropatico

Post-infarto, aritmie, rivascolarizzazioni, ogni paziente dimesso dall’ospedale necessita di monitoraggio specifico. Le risposte di Sorin LifeWatch. 

Durante la permanenza in UTIC di un paziente con IMA, può essere stratificato il suo grado di rischio per eventi maggiori mediante i dati ottenuti sia dalla valutazione iniziale che durante il decorso ospedaliero. La presenza di fattori demografici e anamnestici come diabete, pregressa angina o infarto, età avanzata (>70 anni), così come caratteristiche emerse durante la valutazione iniziale quali la sede dell’infarto (anteriore, inferiore con o senza compromissione del ventricolo destro), il numero di derivazioni in cui è presente sopraslivellamento del tratto ST, pressione arteriosa, frequenza cardiaca, classe Killip, fanno aumentare il rischio di andare incontro ad ulteriori eventi acuti. Dati emersi durante la valutazione ospedaliera permettono la corretta stratificazione del rischio: primo tra tutti la funzione ventricolare sinistra, la presenza di insufficienza mitralica, l’instabilità elettrica ed emodinamica. Inoltre, nei pazienti coronaropatici non è infrequente, dopo dimissione ospedaliera, la presenza di dolori toracici più o meno tipici, a volte di difficile inquadramento in assenza di un ECG registrato durante sintomatologia. In questi casi si eseguono...continua a leggere

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