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Rabbia e stress peggiorano la prognosi negli infartuati
Fonte: ESC Congress 2011, Parigi.

A questo punto siamo sicuri! Eccessi di collera e stress sono correlati ad una prognosi negativa in pazienti colpiti da infarto del miocardio. All'ESC di Parigi sono stati presentati i risultati di uno studio dal follow up lunghissimo (10 anni) portato a termine dall'Istituto di Fisiologia Clinica di Pisa. C'è una crescente convinzione che anche i fattori psicologici giochino un ruolo importante nell'influenzare e modulare la progressione dell'ischemia miocardica. Le emozioni negative come l'ostilità, la rabbia, la depressione, l'ansia e l'isolamento sociale sono cardiotossiche mentre sensazioni positive legate all'immaginazione, l'empatia e l'interesse spirituale rappresentano fattori cardio-protettivi. Una prsonalità di tipo D (da Distress), descritta come la personalità di una persona che tende a vivere intensamente le emozioni negative e ad esprimerle, è un profilo particolarmente vulnerabile in termini di rischio di cardiopatia ischemica. Franco Bonaguidi, ricercatore e fisiologo in un team multidisciplinare di Cardiologi ed Epidemiologi dell'Istituto di Fisiologia Clinica di Pisa, specializzato in malattie cardiovascolari, ha detto che per lunghissimo tempo il loro gruppo di ricerca ha analizzato le relazioni tra profilo personale ed emozionale dei soggetti colpiti da infarto miocardico e la loro prognosi verificando che questa relazione non solo esisteva in modo ben evidente ma anche che spesso veniva...continua a leggere

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