Sono la Fibrillazione Atriale e lo Scompenso Cardiaco con un impatto incredibile non solo sulle risorse sanitarie ma anche sulla qualità di vita dei pazienti.

La Fibrillazione Atriale (FA) è ormai la prima aritmia al mondo in termini di prevalenza, incidenza, grado di ospedalizzazione e, quindi, consumo di risorse sanitarie ed economiche. Nonostante ancora oggi si discuta sull’influenza o meno che essa può avere sulla mortalità, è sicuramente assodata una deleteria influenza di tale aritmia cardiaca sulla qualità della vita delle persone affette. In questo contesto clinico ed epidemiologico, si è calato l’VIII Congresso Internazionale “Atrial Fibrillation and Heart Failure: the ugly and the nasty”, tenutosi a Bologna il 26 e 27 febbraio scorso ed organizzato da Alessandro Capucci dell’Università Politecnica delle Marche. Il Congresso ha voluto focalizzare il forte legame clinico fra la FA e lo scompenso cardiaco, legame che può andare in tutte e due le direzioni a scapito della qualità di vita del paziente. I meccanismi alla base della FA sono molteplici e ciò rende ragione dell’alta incidenza (>10% al di sopra dei 75 anni di età) – ha discusso il prof. Allessie di Maastricht – e la sua prevalenza aumenta con l’età e nei pazienti con ipertensione arteriosa per la progressiva estensione negli atri di tessuto fibrotico che impedisce la normale conduzione dello stimolo elettrico, aumentandone...continua a leggere