Questo studio ha valutato se la concentrazione plasmatica di omega-3, inclusi l’acido eicosapentaenoico (EPA), l’acido docosapentaenoico (DPA) e l'acido docosaesanoico (DHA), sia associata con l’incidenza di scompenso cardiaco (CHF). Sono stati arruolati 2.735 adulti senza problemi cardiaci nello studio Cardiovascular Health Study dal 1992 al 2006. La concentrazione di EPA è risultata inversamente correlata con l’incidenza di CHF; il rischio era approssimativamente del 50% più basso nei pazienti che avevano concentrazioni più alte di EPA rispetto a quelli con concentrazioni corrispondenti all’interquartile più basso (hazard ratio [HR], 0.52 [95% CI, da 0.38 a 0.72]; P=0.001). Simili correlazioni sono state osservate anche per DPA (HR, 0.76 [CI, da 0.56 a 1.04]; P=0.057) e per gli omega-3 considerati nel loro insieme (HR, 0.70 [CI, da 0.49 a 0.99]; P=0.062), ma non per DHA (HR, 0.84...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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