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La Trimetazidina nel trattamento dei pazienti diabetici coronaropatici

Alla fine degli anni ’90 i pazienti con diabete nel mondo erano 124 milioni, dei quali il 97% con diabete di Tipo 2 e si stima che nel 2010 il numero totale dei pazienti con diabete sarà di circa 221 milioni.

Il diabete raddoppia il rischio per età di coronaropatia negli uomini e lo triplica nelle donne, inoltre non solo la coronaropatia ha una prevalenza maggiore tra i pazienti diabetici, ma tra questi tende ad essere più diffusa e più severa. Sebbene un aumento dell’incidenza di aterosclerosi nei pazienti diabetici contribuisca a tali complicazioni, studi di popolazione hanno dimostrato che anche fattori non primariamente coronarici hanno importanza nel determinismo della cardiomiopatia diabetica. Tra questi le anomalie metaboliche del metabolismo energetico cardiaco hanno sicuramente un ruolo primario, come affermato da Lars Ryden che ha illustrato, a Capri, le specifiche alterazioni metaboliche nel cuore diabetico. Questi pazienti hanno una ridotta captazione del glucosio e del lattato miocardico ed un maggior utilizzo degli acidi grassi e corpi chetonici rispetto alla popolazione dei non diabetici. Nei diabetici, quasi tutta l’energia cardiaca risulta dal metabolismo degli acidi grassi, anche in assenza di ischemia: tali modificazioni metaboliche causano una riduzione della efficienza contrattile con conseguente riduzione della funzione ventricolare caratteristica...continua a leggere

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