In precedenti studi l'obesità è stata associata ad una certa resistenza delle piastrine all'antiaggregazione. Questo può avere notevoli ripercussioni in particolare dopo interventi di angioplastica coronarica e impianto di stent coronarici. Questo studio ha testato mediante vari test aggregometrici tra cui il VerifyNow P2Y12 e un test di aggregometria a trasmissione di luce, il grado di aggregometria di 251 pazienti obesi con BMI di media 30.3 ± 5.9 kg/m2 di cui il 44% del campione aveva un BMI superiore. Complessivamente si è osservata una scarsa correlazione tra scarsa efficacia della terapia antipiastrinica e BMI, dimostrando una sostanziale normale efficacia della terapia antiaggregante anche nei pazienti obesi, in controtendenza quindi verso precedenti studi dove si era dimostrata una certa "resistenza" agli antiaggreganti in tale popolazione.
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