Gli ICD sono abitualmente utilizzati per prevenire la morte cardiaca improvvisa nella cardiomiopatia ipertrofica (HCM), ma i fattori che determinano complicanze nei pazienti portatori di ICD, le terapie e la mortalità cardiovascolare a lungo termine in tali pazienti non sono noti. Pertanto i ricercatori coordinati da Constantinos O'Mahony dell’Heart Hospital dell’Università di Londra hanno realizzato uno studio osservazionale di coorte retrospettivo. Sono stati valutati 334 pazienti consecutivi con HCM (età media 40 anni, 62% maschi, 92% in prevenzione primaria) a rischio di morte cardiaca improvvisa trattati con ICD. 36 pazienti (11%) hanno ricevuto una concomitante terapia di risincronizzazione cardiaca per la presenza di sintomi di insufficienza cardiaca. Durante i 1286 pazienti/anno di follow-up, i morti per evento cardiovascolare (compreso il trapianto) sono stati 22 (7%) (1,7% /anno), erano associati a una...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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