La risonanza magnetica (MRI) non viene utilizzata nella maggior parte dei pazienti con dispositivi cardiaci impiantati per motivi di sicurezza.Uno studio prospettico non randomizzato ha valutato il rischio con MRI nei pazienti con dispositivi cardiaci impiantati. Lo studio ha coinvolto un centro negli Stati Uniti ed uno in Israele. I pazienti arruolati sono stati 438 con dispositivi (54% con pacemaker e 46% con defibrillatori) e sono stati sottoposti a 555 studi di risonanza magnetica. La modalità di stimolazione è stata cambiata a asincrona per pazienti con pacemaker e ICD. Funzioni per tachiaritmie sono state disabilitate. Pressione arteriosa, elettrocardiogramma, ossimetria ed i sintomi sono stati monitorati da un infermiere con esperienza nel supporto vitale cardiaco e nella programmazione del dispositivo di back up, effettuato da un elettrofisiologo.. In 3 pazienti (0,7% [95% CI,...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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