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Predittori di sopravvivenza dopo arresto cardio-respiratorio in UTI
Fonte: CMAJ October 4, 2011 vol. 183 no. 14 First published August 15, 2011, doi: 10.1503/cmaj.100034.

Il sesso, il ritmo di insorgenza dell’ACR (Arresto Cardio-Respiratorio) e la durata della RCP (Rianimazione CardioPolmonare) sono predittori indipendenti di morte a 24 ore dopo ACR in UTI (Unità di Terapia Intensiva), mentre l’età e la durata della RCP sono predittori di morte tardiva (a 8 mesi o più). Queste sono le conclusioni a cui sono giunti il dott Demetrios J. Kutsogiannis ed I suoi colleghi che si sono proposti di valutare l’esistenza di fattori predittivi di sopravvivenza immediata e tardiva post ACR avvenuto in UTI. Dai dati sugli ACR raccolti dal gennaio 2000 ad Aprile 2005 nelle UTI di 4 ospedali, sono state esaminate le caratteristiche cliniche dei pazienti e la sopravvivenza immediata (a 24 ore) e tardiva (8 mesi o più) in un follow up a 5 anni. Dei 517 pazienti inclusi nello studio il 59% erano stati resuscitati, il 30,4% erano dimessi...continua a leggere

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