Già la settimana scorsa vi avevamo segnalato l'importanza della determinazione dell'ipertrofia cardiaca mediante il calcolo della massa ventricolare sinistra sugli outcome di mortalità. A questo giro, sempre all'Università di Modena e Reggio Emilia hanno valutato l'importanza di tale strategia di determinazione dell'ipertrofia (raccomandata dalla American Society of Echocardiography (ASE) e dall' European Association of Echocardiography (EAE) sui principali end point oltre che di mortalità, anche di eventi cardiovascolari ed, in particolare, sulla ospedalizzazione per cause cardiovascolari. Sono stati studiati 2.545 pazienti (età media 61.9 ± 15.8 anni; 56.3% donne), di cui il 52.9% avevano una normale massa ventricolare sinistra, il 15.4% lieve aumento della ipertrofia, il 12.1% moderata e il 19.6% severa. Durante il follow up di 2.5 ± 1.2 anni, si sono verificati 121 morti e 292...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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