Gli autori dello studio JATOS (Association of Blood Pressure Control and Metabolic Syndrome With Cardiovascular Risk in Elderly Japanese) hanno ipotizzato che l’impatto della sindrome metabolica sugli eventi cardiovascolari possa essere diverso tra i pazienti con e senza un adeguato controllo pressorio e tra i soggetti con meno e più di 75 anni. Soggetti ipertesi di 65-85 anni sono stati randomizzati ad un target pressorio stretto (target sistolico BP <140 mmHg) o moderato (140-159 mmHg) e sono stati trattati per 2 anni con un regime a base di efonidipina. La sindrome metabolica è stata definita in accordo ai criteri del National Cholesterol Education Program Adult Treatment Panel III, eccetto che per l’uso dell’indice di massa corporea (BMI) ≥25 kg/m2 al posto della circonferenza vita. L’obiettivo primario è stato valutare l’incidenza combinata di eventi cardiovascolari e renali. I...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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