Gli antagonisti del recettore beta-adrenergico sono entrati a far parte del trattamento dell’ipertensione arteriosa già da diverse decadi. Come ormai noto, nello scompenso cardiaco sistolico e nel post-infarto i beta bloccanti sono efficaci nel ridurre la mortalità e nel migliorare la morbilità. In particolare, la terapia beta bloccante è in grado di arrestare i processi caratteristici del rimodellamento ventricolare e di determinare a lungo termine un miglioramento della funzionalità ventricolare sinistra e quindi della prognosi dell’insufficienza cardiaca. Gli antagonisti dei recettori beta-adrenergici costituiscono una classe farmacologica eterogenea, con differente selettività per i recettori adrenergici e/o con ulteriori potenziali effetti sul sistema cardiovascolare. Tale classe farmacologica include quindi agenti con proprietà che vanno ben oltre il puro blocco recettoriale. A tal proposito una recente...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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