Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Hans-Peter Brunner-La Rocca dello University Hospital di Basilea in Svizzera. Partendo dal presupposto che gli anziani con scompenso cardiaco preferiscono una migliore qualità della vita rispetto alla longevità, tuttavia non vi sono dati sufficienti in letteratura. Pertanto, i ricercatori hanno valutato la volontà di vivere attraverso un test sulla qualità della vita e le preferenze riguardanti una eventuale loro rianimazione. All'arruolamento e dopo 12 e 18 mesi, 622 pazienti con scompenso cardiaco di età ≥ 60 anni (77 ± 8 anni, il 74% in classe NYHA ≥ III) che hanno partecipato al Trial Intensified vs. standard Medical therapy in Elderly patients with Congestive Heart Failure, sono stati sottoposti ad una valutazione sulle “preferenze” della loro end-of-life rispondendo a un questionario (disponibilità...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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