La frequenza cardiaca a riposo (FCR) viene considerata un fattore di rischio indipendente per eventi cardiovascolari. In questo ambito, i beta bloccanti (BBs) rappresentano un utile ausilio nel trattamento di pazienti affetti da malattia coronarica (CAD), in cui il beneficio è strettamente correlato alla riduzione della frequenza cardiaca. In tale contesto, dobbiamo considerare i beta bloccanti tutti uguali tra loro? Per chiarire questo dubbio, in un recente studio osservazionale multicentrico sono stati valutati circa 3.000 pazienti (età media 67,4 anni, di cui 75,9% maschi) affetti da CAD. In tutti i pazienti, si è proceduto alla valutazione della storia clinica, dei fattori di rischio e della terapia farmacologia assunta. Un buon controllo della FCR è stato definito come la presenza di valori inferiori a 70 battiti per minuto (bpm). Una FCR significativamente più bassa è stata osservata nei pazienti trattati...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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