L’uso delle statine nei pazienti con coronaropatia o cardiomiopatia non ischemica è associato ad una riduzione del 31% di sviluppo di tachiaritmie ventricolari. Queste sono le conclusioni a cui sono giunti Wanahita e colleghi che hanno condotto una metanalisi proprio con l'obiettivo di valutare se la terapia con statine fosse associata ad una riduzione di tachiaritmie ventricolari nei pazienti con malattia coronarica o cardiopatia non ischemica. Tutti sanno che le statine sono farmaci utili ad abbassare il colesterolo, ma al di là di questo effetto le statine hanno dimostrato di avere alcuni effetti pleiotropici implicati nella protezione contro la fibrillazione atriale e la riduzione degli interventi dell’ICD (implantable cardioverter defibrillator) nei pazienti con malattia coronarica. Dai ricercatori sono stati selezionati 9 studi, comprendenti 150.953 pazienti, tra i 166 studi in lingua inglese...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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