Il ritardo del TAVS (tempo di attivazione del ventricolo sinistro), una semplice misura elettrocardiografica, predice in modo indipendente i risultati a lungo termine della CRT (terapia di resincronizzazione cardiaca) in pazienti non stimolati con pacing da RV (ventricolo destro). Tuttavia, un prolungato TAVS non è associato ad una alterata prognosi in pazienti cronicamente stimolati da RV prima della CRT. La dott.ssa Charlotte Eitel ed i suoi colleghi hanno intrapreso questa analisi per valutare la correlazione tra i ritardi di TAVS, valutata prima della CRT, con gli esiti clinici a lungo termine nei pazienti che ricevevano CRT e per determinare se il valore basale di TAVS avesse un valore predittivo simile nei pazienti che erano cronicamente stimolati mediante pacing in RV prima della CRT rispetto a coloro che non lo erano. Sono stati analizzati gli ECG (elettrocardiogrammi) di base pre-impianto di 219 pazienti...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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