Molto spesso, timori poco razionali frenano la prescrizione dei beta bloccanti nel paziente diabetico di tipo 2 con scompenso cardiaco su base sistolica. In un recente studio australiano, 125 pazienti con questa forma di scompenso sono stati trattati con carvedilolo (durata 1.9 ± 1.1 anni) oppure bisoprololo (1.4 ± 1.0 anni). L’HbA1c si riduceva nei pazienti trattati con carvedilolo (da 7.8 ± 0.21% a 7.3 ± 0.17%, p=0.02), mentre restava immutata in quelli trattati con bisoprololo (da 7.0 ± 0.20% a 6.9 ± 0.23%, p=0.92). Il profilo lipidico era parimenti immutato, come anche l’albuminuria, per entrambi i farmaci beta bloccanti. Il beta bloccante, pertanto, lascia intatto il profilo metabolico di pazienti scompensati. Ciò presuppone soltanto, verosimilmente, accortezza e cognizione preventiva dei potenziali eventi avversi, che possono essere quindi completamente prevenuti, senza privare il paziente con...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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