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ALISKIREN: LA PAROLA ALLA “REAL LIFE”

Dal Registro di Monitoraggio AIFA i dati sull’efficacia e sul profilo di tollerabilità di aliskiren nella riduzione pressoria in pazienti ipertesi non controllati.

È noto come l’ipertensione arteriosa rappresenti uno dei fattori di rischio cardiovascolare più frequenti nella pratica clinica quotidiana e come essa sia correlata ad un elevato carico di morbilità e mortalità, e ad un aumento del rischio di sviluppare complicanze, come infarto del miocardio, ictus cerebrale, insufficienza renale, scompenso cardiaco e morte per cause cardiovascolari. Tale rischio risulta, peraltro, ulteriormente aumentato in presenza di diabete, ipercolesterolemia, sovrappeso, obesità, sindrome metabolica, fumo di sigaretta e sedentarietà, che frequentemente si associano in pazienti con elevati valori pressori e ne condizionano in modo sfavorevole la prognosi a medio-lungo termine. Di contro, è stato dimostrato in modo sistematico come la riduzione dei valori pressori entro i limiti raccomandati (pressione arteriosa inferiore a 140/90 mmHg nella popolazione generale ed inferiore a 130/80 mmHg nei pazienti ad elevato rischio) riduca notevolmente il rischio di sviluppare tali complicanze, indipendentemente dal profilo di rischio cardiovascolare individuale. Occorre, peraltro, sottolineare come nonostante i notevoli ed indubbi vantaggi che si ottengono da un efficace e persistente controllo dei valori pressori, tale monitoraggio rappresenta ancora oggi un obiettivo assai...continua a leggere

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