L’uso di β-bloccanti non sembra esercitare effetti negativi in termini di risultati clinici, funzionali ed emodinamici in pazienti con ipertensione arteriosa polmonare e co-morbilità cardiologiche. Queste sono le conclusioni a cui sono giunti Petsy Pui-Sze So ed i suoi collaboratori, che alla luce della frequente coesistenza di comorbilità cardiologiche, per cui sarebbe indicata una terapia beta bloccante, in pazienti con PAH (ipertensione arteriosa polmonare) hanno voluto indagare il relativo rischio-beneficio di tale terapia in questa categoria di pazienti. In uno studio prospettico di coorte sono stati inclusi 94 pazienti consecutivi affetti da PAH e suddivisi in 2 gruppi con e senza β-bloccanti al basale. In tutti i partecipanti sono stati valutati il tasso di mortalità per tutte le cause, l’ospedalizzazione per PAH, le modifiche nella performance del...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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