Nei pazienti con scompenso cardiaco, gli ACE-inibitori, i sartani e i beta bloccanti riducono la morbilità e la mortalità. Tuttavia, sono molti i pazienti che ricevono terapie sottodosate o addirittura non ricevono tali farmaci. La possibilità di migliorare la compliance dei pazienti attraverso l’aiuto del farmacista è stata valutata nello studio HOOPS (Pharmacist intervention in primary care to improve outcomes in patients with left ventricular sistolic dysfunction) publicato su European Heart Journal. A tal fine sono stati arruolati 1.090 pazienti nel gruppo di trattamento in cui il farmacista si affiancava al medico di famiglia nel management della terapia, mentre 1.074 venivano assegnati alla terapia convenzionale. Il follow-up mediano dello studio è stato di 4.7 anni. Al momento della randomizzazione, l’86% dei pazienti di entrambi i gruppi era trattato con un ACE-inibitore o un sartano. Il...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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