In questo recente lavoro pubblicato su Journal of the American College of Cardiology, Swedberg e coll utilizzano i dati provenienti dal trial SHIFT (Systolic Heart failure treatment with the I(f) inhibitor ivabradine Trial) per valutare l’impatto della terapia di background con beta bloccanti sulla risposta all’ivabradina. Lo studio ha incluso pazienti con scompenso cardiaco sistolico, ritmo sinusale, frequenza cardiaca >70 bpm ed in terapia farmacologica ottimale. I pazienti sono stati divisi in sottogruppi in base alla dose massima tollerata di beta bloccante assunta in background, quindi a seconda se non utilizzavano il farmaco, ne assumevano <25%, tra il 25% e il 50%, tra il 50% e il 100% e il 100% del dosaggio consigliato dalla Società Europea di Cardiologia. L’end point primario, cioè la morte cardiovascolare, e l’ospedalizzazione per scompenso cardiaco sono stati...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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