Esiste una relazione tendenzialmente lineare tra mortalità per ictus e cardiopatia ischemica e livelli pressori già a partire da 115/75 mmHg (Figura 1). Questa relazione, pur evidente a tutte le età, tende ad attenuarsi nelle fasce di popolazione di età più avanzata. A tale riguardo, l’opportunità di impostare un trattamento antipertensivo nei pazienti molto anziani è stata oggetto di dibattito scientifico nel corso degli ultimi anni, principalmente in ragione della scarsa disponibilità di evidenze sufficientemente solide sulla possibilità di ottenere dallo stesso un reale vantaggio in termini di rapporto costi/benefici. I principali trial clinici, infatti, o avevano escluso i pazienti ultraottantenni o ne avevano reclutato un numero troppo esiguo per poter trarre chiare indicazioni da trasferire nella pratica clinica quotidiana. Un ulteriore motivo d’incertezza su questa importante tematica derivava dai risultati della meta-analisi INDANA Project (Individual Data Analysis of Antihypertensive intervention trials) che suggerivano l’inquietante possibilità che il trattamento antipertensivo, pur efficace nel ridurre gli eventi cerebrali e lo scompenso cardiaco negli...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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