Queste sono le conclusioni dei ricercatori coordinanti da F.Paneni del gruppo del Prof Volpe dell’Università di Roma La Sapienza. Inoltre, nelle conclusioni i ricercatori sottolineano, come in questa tipologia di pazienti, sia necessaria una strategia terapeutica più aggressive per evitare l’insufficienza cardiaca. La sindrome metabolica (MetS) e il diabete di tipo 2 (DM2) sono stati associati con una riduzione della funzione ventricolare sia sinistra (LV) che destra (RV) così come un aumento del rischio di insufficienza cardiaca. Tuttavia, non essendo chiaro se queste entità cliniche o la loro associazione promuove un squilibrio della funzione biventricolare, i ricercatori hanno valutato 345 pazienti senza malattia cardiovascolare conclamata mediante esecuzioni di esami ematochimici ed esame ecocardiografico. Secondo i criteri ATP III e i livelli di glucosio a digiuno, la popolazione studiata è stata...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
VISUALIZZA VERSIONE COMPLETA