Nelle attuali linee guida internazionali il contropulsatore aortico è considerato un trattamento in classe I nei casi di shock cardiogeno come complicanza dell’infarto miocardico acuto (IMA). Tuttavia, tali evidenze si basano principalmente su dati di registro, mentre sono scarsi gli studi clinici randomizzati sull’argomento. Dai risultati di questo studio prospettico, multicentrico emerge che il contropulsatore aortico non riduce significativamente la mortalità a 30 giorni nei pazienti con IMA complicato da shock cardiogeno. Sono stati arruolati 600 pazienti con shock cardiogeno a seguito di IMA, randomizzati a ricevere (gruppo IABP 301 pazienti) o meno (gruppo di controllo, 299 pazienti) il trattamento con contropulsazione aortica. Tutti i pazienti dovevano essere sottoposti a rivascolarizzazione precoce (per via percutanea o con bypass) e ricevere la migliore terapia medica disponibile. L'end point...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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