In questo lavoro gli autori hanno voluto presentare le più recenti acquisizioni sulla anatomia cardiovascolare. 500 anni dopo la pubblicazione di Andrea Vesalio "De Humani Corporis Fabrica" (1543) che segnò una svolta nella visione della medicina moderna, ci viene proposta una revisione dei “dogmi” anatomici più recenti. Il cuore non andrebbe visto come un organo differenziato in modo terminale, ciò consente infatti di comprendere oggi al meglio l’omeostasi del cuore sano e malato. Infatti, già negli anni ’80 e ’90 il gruppo di lavoro dei laboratori di Anversa ha documentato con chiara evidenza le capacità ed i segnali di replicazione delle cellule del muscolo cardiaco in risposta allo stress fisiologico ed al danno miocardico, sia nel modello sperimentale che in umano.
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