Numerosi studi epidemiologici segnalano uno stretto legame tra frequenza cardiaca (FC) e rischio cardiovascolare individuale. Scopo di questo lavoro è stato quello di valutare se la riduzione della frequenza cardiaca avesse per se un effetto migliorativo sulla funzione endoteliale in pazienti con diabete mellito di tipo 2. Sono stati arruolati 66 diabetici secondo un protocollo randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo. I soggetti sono stati suddivisi in tre gruppi ed hanno ricevuto per un periodo di quattro settimane rispettivamente atenololo (25 mg/die), ivabradina (5 mg/die) e placebo. La FC era ridotta similmente da atenololo ed ivabradina ma non dal placebo (p<0.0001). La vasodilatazione endotelio-dipendente valutata mediante flow mediated dilation (FMD) migliorava nel gruppo atenololo (4.8±1.7 vs 6.4±1.9%), ma non nel gruppo ivabradina (5.2±2.5 vs 4.9±2.2%). Nonostante una riduzione comparabile in termini di...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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