Bisogna considerare il BMI (indice di massa corporea) per una valutazione accurata dell’ECG anche nei giovani adulti. Questi sono i risultati ottenuti dal dott Javed M. Nasir e dai suoi colleghi che hanno valutato retrospettivamente tutti gli ECG eseguiti negli adulti dai 18 a 35 anni che sono stati sottoposti a visita medica in un singolo centro durante un periodo di 30 anni. Tutti i pazienti considerati hanno eseguito un ECG in cui sono stati misurati diversi parametri e questi stratificati per diverse categorie di BMI. Dall’analisi di un totale di 55.218 ECG inclusi è stato evidenziato che all’aumentare del BMI, si determinava una maggiore durata dell'onda P ed allo stesso modo produceva una riduzione di asse dell’onda P, R e T. Inoltre, dai dati ottenuti è emerso che l'aumento del BMI determinava una riduzione di voltaggio dell’onda R, di innalzamento del punto J e di ampiezza dell'onda T in...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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