Dal 2007 l’uso dell'anticoagulante orale in pazienti con fibrillazione atriale è aumentata nel Regno Unito, ma rimane non ottimale. Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati dal dottor Holt Tim della Oxford University. Partendo dal presupposto che gli anticoagulanti orali riducono notevolmente il rischio di ictus nella fibrillazione atriale, tuttavia sono sottoutilizzati nella pratica corrente, i ricercatori hanno voluto valutare la distribuzione del rischio di ictus nei pazienti con fibrillazione atriale (utilizzando il CHADS2 e CHA2DS2-Vasc score) in rapporto ai cambiamenti dell’uso del anticoagulante orale nel periodo 2007-2010. Sono state esaminate 583 cartelle estratte dal database QResearch, in cui sono presenti 99.351 registrazioni riguardanti soggetti in fibrillazione atriale. Quindi sono stati calcolati per ogni paziente gli score CHADS2 e CHA2DS2-VASc e...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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