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Scompenso cardiaco e sindrome cardiorenale: quale ruolo per l’ultrafiltrazione?
Fonte: N Engl J Med 2012; 367:2296-2304 December 13, 2012DOI: 10.1056/NEJMoa1210357.

Nei pazienti con scompenso cardiaco acuto, peggioramento della funzione renale e congestione persistente l’impiego di un’algoritmo a step di terapia farmacologica risulta superiore in termini di efficacia rispetto all’utilizzo dell’ultrafiltrazione nel preservare la funzione renale a 96 ore. Questi sono i risultati di questo studio in cui sono stati arruolati un totale di 188 pazienti affetti da scompenso cardiaco acuto, peggioramento della funzione renale e congestione persistente randomizzati ad una strategia di terapia farmacologica a step (94 pazienti) o all’ultrafiltrazione (94 pazienti). L'end point primario era rappresentato dalla variazione rispetto ai valori basali sia del livello di creatinina sierica che del peso corporeo, entrambi valutati a 96 ore dal momento della randomizzazione. Tutti i pazienti sono stati seguiti per 60 giorni. Dalle analisi è emerso...continua a leggere

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