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La RMN con late enhancement può predire l'outcome della cardiomiopatia post-partum?
Fonte: Journal of Cardiovascular Magnetic Resonance 2013, 15(Suppl 1): P258 doi:10.1186/1532-429X-15-S1-P258.

Dal 2003 al 2012, 36 donne (età media 34 ± 10 anni) con diagnosi di cardiomiopatia post-partum (CMPP) sono state sottoposte a RMN con late enhancement al gadolinio (LGE) al momento del sospetto e in 21 pazienti ( 58 %) dopo un follow-up medio di 33 ± 20 mesi . Al momento della diagnosi tutte le pazienti avevano aumentati volumi ventricolari sinistri (LVEDV medio : 201 ± 49ml, LVESV medio : 101 ± 50 ml), 17 pazienti presentavano una ridotta FE (FE media 47,8% ± 14%) e 15 pazienti presentavano una dilatazione ventricolare destra (RVEDV medio : 151,8 ± 40.1ml, RVESV medio : 68.9 ± 28.1ml). Solo in 7 pazienti era stata individuata una ridotta funzione del ventricolo destro (RVEF media 54,8 ± 13,5%). La RMN iniziale mostrava un LGE (indice di fibrosi miocardica) di metà parete miocardica in 6 pazienti (30%). Di questi, un paziente presentava al...continua a leggere

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